sono sanzioni unicamente dettate da ragioni economiche, i diritti umani non c’entrano assolutamente niente. Quando nel nome del business si arriva a rinfocolare guerre….. i problemi si risolvono al tavolo, non coi carri armati sui confini…se qualcuno giocherà a riportare fumi di guerra in questo continente, giocherà a portare inimicizia ancor maggiore tra Italia e Russia in me e nel governo italiano avrà il primo avversario costi quello che costi”.
La conferenza “Italia-Russia prospettive di cooperazione
economica industriale e commerciale” tenutasi il 17 ottobre a Mosca è stato un
evento di grande importanza per tutta l’imprenditoria italiana presente in
Russia.
La partecipazione dell'ospite d'onore, il vice-premier,
ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha lanciato un segnale inequivocabile: il
governo italiano è presente e ha estremamente a cuore la sorte degli
imprenditori italiani che dall'introduzione delle sanzioni contro la Russia
stanno particolarmente soffrendo su questo mercato.
La sala della conferenza era gremita di partecipanti, non
solo italiani ma anche molti russi. La presenza di Matteo Salvini ha
sicuramente catalizzato l'interesse e la partecipazione all'evento.
L'ennesimo viaggio, quello di Matteo Salvini, che non solo
consolida i buoni rapporti politici esistenti tra Russia e Italia, ma
soprattutto che evidenzia il grande interesse del vice-premier verso una delle
questioni più spinose dell'economia italiana: le grandi perdite dovute alle
sanzioni decise dall'Unione Europea verso la Russia. Sanzioni definite dallo
stesso Matteo Salvini "una follia economica, sociale e culturale". Non
solo, ricollegandosi alla questione, il vice-premier ha elogiato gli
imprenditori italiani e russi, come anche gli studenti italiani e russi, che
stanno resistendo in questi anni di sanzioni definendoli "portatori di
pace".
Matteo Salvini numeri alla mano ha inoltre quantificato la
perdita economica dovuta alle sanzioni: "I dati sono incredibili: 20
miliardi di fatturato perso, 12 milioni di euro al giorno... l'Italia ha perso
fette di mercato, altri paesi europei hanno guadagnato fette di mercato",
quest'ultima battuta, riferita agli "amici francesi".
"Ho letto con orrore l'ipotesi di una guerra di
religione all'interno della chiesa ortodossa tra Russia e Ucraina in queste
settimane. La storia insegna che le guerre di religione non portano mai a
niente di utile. Quando il potere politico sottomette un'autorità religiosa per
interessi che nulla hanno a che fare con la fede, io sono estremamente
preoccupato. È incredibile come sui media italiani non arrivi quasi nulla di
questo, quando si strumentalizza Dio per interessi di geopolitica".
Davanti al luttuoso evento che ha colpito la Crimea nella
stessa giornata Salvini ha espresso il suo sincero personale cordoglio come
"ministro, vice-presidente del consiglio" anche come papà.
Ha concluso il suo intervento tornando sulla delicata
questione dello scisma religioso in Ucraina: "I miei colleghi spesso si
riempiono la bocca di parole come pace, missioni di pace, diritti umani. Ma
sono sanzioni unicamente dettate da ragioni economiche, i diritti umani non
c'entrano assolutamente niente. Mi sembra evidente. Quando nel nome del
business si arriva a rinfocolare guerre di religione. Ci sono 12.00 chiese
dell'ortodossia russa in Ucraina. Ci sono progetti di legge depositati in
Ucraina per l'esproprio dei beni di queste chiese, si temono assalti ai
monasteri.. E lo dico, non a chi è qui dentro che è portatore di pace e di
dialogo ma a chi è fuori e sta soffiando sul fuoco.
State molto attenti! Io mi
prendo l'impegno come vice-presidente del consiglio, se qualcuno giocherà a
riportare fumi di guerra in questo continente, giocherà a portare inimicizia
ancor maggiore tra Italia e Russia in me e nel governo italiano avrà il primo
avversario costi quello che costi".
( Tratto da Sputnik)
www.russiaaffari.blog
Commenti
Posta un commento