Interessanti considerazioni sulla politica USA e UE…
Mai visto prima:
Berlino e Vienna hanno
criticato le nuove sanzioni americane alla Russia. Insieme, i due ministri
degli esteri, stentoreamente, ufficialmente, hanno minacciato addirittura
contro-sanzioni a danno degli Stati Uniti.
( Estratto da EC Planet l’altra informazione Fonte: maurizioblondet.it )
Il motivo è presto detto:
che le nuove sanzioni – emanate dal Senato Usa – colpiscono direttamente gli
interessi germanici. Precisamente, impongono multe, ammende e sanzioni alle
aziende che partecipano alla costruzione, o al finanziamento, del Nord Stream
2, il gasdotto che porta il gas russo alla Germania e passa in fondo al
Baltico, lasciando fuori Polonia e Ucraina, i nuovi alleati dell’America.
Le ditte minacciate di
ritorsione sono la tedesca BASF ed EON, la austriaca OMV, inoltre la Shell, la
francese Engie. Niente sanzioni!, hanno detto i due ministri degli esteri di
lingua tedesca, uniti in un nuovo Anscluss dei bottegai.
Beninteso, invece l’Italia
deve continuare ad obbedire alle sanzioni contro la Russia decretate da Berlino
(scusate, dalla UE) per favorire i golpisti di Kiev. Infatti, nello steso
comunicato in cui si oppongono fieramente alle sanzioni americane a Mosca, i
due ministri Sigmar Gabriel e Christian Kern ribadiscono che “è importante per
l’Europa e gli Stati Uniti formare un fronte unito sulla questione
dell’Ucraina”, dove secondo la Ue sono i russi ad armare i separatisti del
Donbass, e Putin va punito perché s’è ripreso la Crimea.
Quindi noi italiani non
possiamo più vendere il gorgonzola e le cravatte di Armani ai moscoviti, ma i
tedeschi possono costruire coi russi un gasdotto da miliardi di dollari, che
farà della Germania un hub delle forniture in tutta Europa.
Fantastica la
dichiarazione di Angela Merkel, dettata attraverso il suo portavoce: “Gli
interessi economici e la questione delle sanzioni non vanno mescolati”: frase
di cui non sappiamo se apprezzare di più la malafede o la demenzialità.
Ovviamente, la Commissione
cosiddetta Europea s’è subito allineata al nuovo e inedito anti-americanismo
merkeliano, mantenendo beninteso l’anti-putinismo basale: “È importante
garantire l’unità dei partner nelle sanzioni, dunque che nuove misure nei partner
internazionali siano coordinate per assicurare il loro impatto a livello
internazionale”. Non vorremmo che al governo italiano, dopo aver applicato le
sanzioni alla Russia al costo di 9 miliardi l’anno per la nostra economia,
venga richiesto di infliggere sanzioni anche all’America, con altri miliardi di
danni ai nostri esportatori. Perché siamo sicuri che Gentiloni, come sempre,
obbedirebbe.
È il destino manifesto,
Angela
Quante interessanti
considerazioni implica quest’alzata tedesca. Decenni di sforzi per negare il
destino manifesto che vuole l’integrazione fra Russia ed Europa, di impedirne e
ostacolarne i progressi inventandosi casus belli, provocazioni e ostilità
idiote fino all’orlo della guerra guerreggiata; ed ecco un grido del cuore che
sale dalla strozza germanica: “No alle sanzioni che ci colpiscono
economicamente, noi!”. Il gruppo Merkel è giunto ad accusare il Senato Usa di
voler sostituire la Russia come nostro fornitore energetico, vendendoci il gas
naturale liquefatto che l’America produce e che fatica a trovare acquirenti.
Insomma han difeso Mosca contro il gas liquido di Washington. Se non è destino
manifesto questo…solo che è dubbio come ciò si coniughi col mantenimento delle
sanzioni sul Gorgonzola. Ma non cercate la logica a Berlino. Berlino è
l’imperio. Ciò che è bene per l’Anscluss è bene per l’Italia.
Demenzialità, paranoia e
schizofrenia, beninteso, sono largamente presenti anche nel Senato americano e
nelle sue motivazioni per giustificare sanzioni più dure, che sono praticamente
un atto di guerra. Nuovi colpi all’industria energetica russa, nuove punizioni
contro personalità russe che il Senato dichiara “corrotte”, o “implicate nelle
gravi violazioni dei diritti dell’uomo” (senti chi parla), o perché forniscono
armi ad Assad; poi, in un crescendo wagneriano, “nuove sanzioni in
settori-chiave dell’economia russa, compresi il settore minerario, i trasporti
marittimi e le ferrovie”; inoltre dare “assistenza per rinforzare le
istituzioni democratiche e contro la disinformazione nei paesi dell’Europa
centrale e orientale che sono vulnerabili all’aggressione e all’ingerenza
russa”.
In pieno delirio di
esaltazione, il senatorer McCain ha vaneggiato: “Da troppo tempo il messaggio
che è stato inviato a Vladimir Putin è stato che la Russia poteva invadere i
suoi vicini, minacciare gli alleati dell’America, intensificare i suoi
cyber-attacchi e ingerirsi nelle elezioni estere senza troppe ripercussioni.
Finché la Russia non pagherà il prezzo delle sue azioni, le sue attività di
destabilizzazione continueranno”.
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