Sanzioni, Business, Interessi: il balletto dell'ipocrisia europea.
Il volume delle esportazioni dall'UE alla Russia è
diminuito di 30 miliardi di euro dopo l’introduzione delle sanzioni. Ne parla
il quotidiano tedesco Die Welt.
Secondo un'indagine commissionata dal Parlamento
europeo all'istituto austriaco Wifo, specializzato nella ricerca economica, le
sanzioni europee contro la Russia sono costate all'Unione Europea 30 miliardi
di euro.
"Il fardello più pesante — 11,1 miliardi di euro
in negativo — grava sulle spalle della Germania. Tocca poi a Polonia, Gran Bretagna
e Francia", afferma la pubblicazione.
La situazione cambia se si considerano le percentuali
sul totale delle esportazioni europee. Per esempio, Cipro ha perso un terzo
delle sue esportazioni verso la Russia. Le sanzioni hanno altresì danneggiato la
Grecia (meno 23%) e la Croazia (21%). La Germania ha ridotto le sue
esportazioni del 13,4% rispetto al livello pre-sanzioni.
"Questi risultati sorprendono anche perché l'idea
di mettere in difficoltà la Russia con l'aiuto delle sanzioni sembra non aver
funzionato. Dopo qualche problema all'inizio, l'economia russa si sta
riprendendo. Bloomberg stima che quest'anno e l'anno prossimo l'economia può
crescere dell'1,7%", sottolinea l'articolo.
La pubblicazione spiega che, in generale,la Russia ha
notevolmente ridotto la sua dipendenza dall'Occidente. La Banca centrale russa,
piuttosto che fare affidamento esclusivamente sul dollaro, ha iniziato a
comprare anche l'oro.
Molto presto il paese potrà tornare nella lista degli
stati con una valutazione positiva degli investimenti.
"Mosca riceverà presto un rating positivo: è solo
una questione di tempo… Gli investitori sono già pronti a prestare denaro alla
Russia. In estate, quando la relazione tra Mosca e Washington hanno toccato il
fondo, Mosca si è assicurata 3 miliardi di dollari sui mercati
finanziari", rileva la pubblicazione, notando che nei mercati finanziari
le sanzioni è come se non esistessero.
il presidente russo Vladimir Putin il 12 ottobre a
Sochi incontrerà la comunità imprenditoriale della Germania, tra cui i
rappresentanti di Siemens e Nord Stream. Lo ha reso noto l’assistente del
presidente Yuri Ushakov.
"Il 12 ottobre a Sochi si terrà una riunione
molto importante del nostro Presidente con i rappresentanti dei circoli
d'affari tedeschi. Questo incontro è stato organizzato su iniziativa della
Commissione economico orientale tedesco. Il presidente terrà anzitutto un
discorso di apertura, seguirà quindi una discussione aperta", ha detto
Ushakov.
Egli ha aggiunto che alla riunione prenderanno parte
venti rappresentanti delle grandi imprese tedesche presenti sul mercato russo,
tra cui Linde, Bauer, Knauf, Siemens, Metro, Schaeffler, Wolffkran e Nord
Stream.
Secondo Ushakov, la maggior parte della riunione sarà
presieduta dai presidenti dei consigli d'amministrazione delle società
tedesche. Siemens sarà rappresentato da Klaus Helmrich, membro del consiglio
d'amministrazione.
Nel contempo poi
Mosca sta preparando una riunione dei ministri dell'Economia russa e
francese, che si terrà a dicembre in Russia.
Lo ha detto ai giornalisti il vice ministro degli
Esteri Aleksey Meshkov. "A metà
dicembre — ha spiegato — si terrà il cosiddetto CEFIC (consiglio russo-francese
per questioni economiche, finanziarie, industriali e commerciali): questa è la
nostra istituzione intergovernativa. Da parte nostra ci saranno il ministro
dello Sviluppo Economico Maxim Oreshkin e il ministro dell'Economia".
E ancora nonostante la deviazione del gasdotto per
aggirare le acque danesi…… come affermato dal direttore tecnico della società di costruzioni
“Nord Stream 2 AG” Sergey Serdyukov ha parlato di un percorso alternativo per
la costruzione del gasdotto. Lo segnala il giornale economico russo Vedomosti.
Il nuovo percorso aggirerà la Danimarca, in quanto le
autorità danesi sono intenzionate a vietare la costruzione dell'infrastruttura
nelle loro acque territoriali. Serdyukov ha affermato che il nuovo percorso del
gasdotto non cambia praticamente la lunghezza del progetto originale. "La
distanza non importa. Su una lunghezza complessiva di 1.200 chilometri, a chi
può interessare una deviazione di qualche chilometro?"
Inoltre il direttore di Nord Stream 2 AG ha dichiarato
che i principali appaltatori per la costruzione di Nord Stream 2 sono sicuri di
partecipare al progetto, nonostante le sanzioni statunitensi imposte ad agosto.
A settembre il governo danese aveva proposto un
decreto per bloccare la costruzione di Nord Stream-2 nel proprio territorio
"per motivi di sicurezza e di opportunità di politica estera".
"Nord Stream-2" è un gasdotto che unirà la
Russia e la Germania passando sotto il Mar Baltico. Contro la sua attuazione si
sono schierati alcuni Paesi dell'Europa orientale, l'Ucraina e gli Stati Uniti.
Ndr. Forse data l’ipocrisia generale non sarebbe
meglio uscire “ufficialmente” dalle sanzioni USA contro la Russia visto che
nessuno le vuole e che del “partner Russia” non se ne può fare a meno…. pena
l’impoverimento di tutta l’Europa?
(estratto da
alcuni articoli di Sputnik)
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